Dopo due giorni di negoziati, i ministri hanno raggiunto un accordo sulle possibilità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2023, nonché per determinati stock di acque profonde per il 2023 e il 2024. Nel complesso, l’accordo prevede limiti di cattura, noti anche come “totali ammissibili di catture” (TAC), per oltre 200 stock ittici commerciali. Più di 100 di questi stock nell’Atlantico e nel Mare del Nord sono gestiti congiuntamente con il Regno Unito. Concordando limiti di cattura provvisori per i primi tre mesi del 2023 che comprendono un rinnovo temporaneo delle possibilità di pesca esistenti. Per alcune attività di pesca in cui la pesca avviene principalmente nella prima parte dell’anno, si è tenuto conto di questa stagionalità. I ministri hanno concordato un approccio analogo per gli stock gestiti congiuntamente con la Norvegia.
Zdeněk Nekula, ministro ceco dell’Agricoltura
Il Consiglio è determinato a preservare e ripristinare gli stock ittici a livelli sostenibili e a proteggere nel contempo il futuro delle comunità che dipendono dalla pesca. L’accordo è il frutto di due lunghe giornate di intensi negoziati e della buona volontà di tutti gli Stati membri. Si tratta del miglior risultato che potessimo ottenere per garantire continuità alle nostre flotte pescherecce senza compromettere gli impegni presi in materia di sostenibilità.
Al fine di proteggere gli stock delle anguille, i ministri hanno convenuto di vietare la pesca ricreativa e di estendere la chiusura per qualsiasi attività di pesca commerciale dell’anguilla a sei mesi nelle acque marine e nelle acque salmastre adiacenti, nell’Atlantico nord-orientale (compreso il Mar Baltico) e nel Mediterraneo (escluso il Mar Nero) in modo differenziato per tenere conto dei diversi periodi di migrazione nei diversi bacini marittimi. Di conseguenza, gli Stati membri saranno in grado di adattare il periodo di chiusura per le diverse zone di pesca, al fine di tenere conto delle rispettive specificità nonché dei modelli di migrazione temporale e geografica dell’anguilla, allo stadio di sviluppo delle anguille cieche e delle anguille argentine.
Per il Mediterraneo e Mar Nero, il Consiglio ha convenuto di ridurre del 7% lo sforzo di pesca per i pescherecci da traino nel Mediterraneo occidentale al fine di proteggere gli stock demersali, in linea con l’obbligo giuridico dell’UE di raggiungere il rendimento massimo sostenibile per questi stock entro il 2025
La fissazione dei TAC e dei contingenti è un esercizio annuale e, nel caso delle specie di acque profonde, biennale che il Consiglio “Agricoltura e pesca” intraprende nel mese di dicembre. I ministri fissano i limiti di cattura per gli stock ittici commerciali per l’anno successivo, insieme ai contingenti nazionali per ciascuna specie. Gli stock interessati sono quelli che l’UE gestisce autonomamente, congiuntamente con i paesi terzi limitrofi o tramite accordi conclusi nell’ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). Dal 2020, dopo l’entrata in vigore del piano pluriennale per le specie demersali nel Mediterraneo occidentale, anche le possibilità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero sono discusse a livello di Consiglio. L’accordo politico definitivo si basa su una proposta iniziale della Commissione, che tiene conto dei migliori pareri scientifici disponibili, dei principali obiettivi del regolamento di base della politica comune della pesca (PCP) e dei vari piani di gestione pluriennali in vigore.