A Ramacca, l’acquacoltura rappresenta un’opportunità per i pescatori e per le imprese rurali

Progetto ‘pilota’ di acquacoltura sostenibile per la valorizzazione delle risorse idriche per l’ottimizzazione dell’acquacoltura in ambiente lacustre. In Sicilia sarebbe il primo modello intensivo auto-depurante per l’ingrasso negli invasi aziendali

Progetto finanziato l’Università di Catania dalla regione (Misura 2.51. – Po Feamp 2014/2020) con il coinvolgimento sia dell’Azienda agricola Arena Giuseppe e sopratutto del Centro di ricerca interdipartimentale per l’implementazione dei processi di monitoraggio fisico, chimico e biologico nei sistemi di biorisanamento e di acquacoltura del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “Ingrassia”

L’obiettivo primario è implementare la pratica dell’acquacoltura valorizzando le risorse di bacino non utilizzate ancora a tali fini; ma anche creare opportunità socio-economiche tramite l’allevamento di pesci da parte delle imprese rurali.  

La risorsa idrica verrà quindi riutilizzata, oltre che già per l’irrigazione, per alimentare il bacino in cui saranno allevati pesci d’acqua dolce grazie ad un sistema di fitodepurazione e di disinfezione più ecocompatibili.

Il progetto contribuisce alla crescita di un’economia blu sostenibile nelle aree interne e allo sviluppo delle comunità rurali con implementazione della pesca sportiva e dell’acquacoltura, all’efficientamento energetico, alla riduzione delle condizioni inquinanti dei processi produttivi e la diffusione dell’economia circolare e al riciclo dell’uso delle risorse idriche soprattutto in Sicilia dove si rischia la maggior desertificazione.

«Il progetto ci consente, rispondendo in pieno ad alcuni punti chiave del Green Deal e del Pnrr, di sostenere quelle piccole aziende che hanno minore possibilità accesso ai fondi europei e soprattutto il settore dell’acquacoltura vista anche come opportunità di sviluppo del territorio oltre che di promozione e valorizzazione della pesca sportiva con conseguenze per un particolare turismo», ha spiegato la prof.ssa Margherita Ferrante direttrice del Criab di Unict.

Tra i temi trattati dal progetto Sampei anche quelli relativi alla valutazione del benessere del pesce, sulla caratterizzazione qualitativa e microbiologica di pesce di allevamento Persico trota (Micropterus salmoides), sul monitoraggio della biomassa vegetale e impatti ambientali e sull’avifauna ittiofaga e attività di piscicoltura, sull’analisi di sostenibilità e ricadute economiche, sociali e ambientali.